Arriva l'estate, cominciano le vacanze, tutti in spiaggia. Ma per chi ha un cane le ferie o anche solo le gite fuori porta si trasformano spesso in una lunga ricerca di quell'angolino dove l'amico a quattro zampe è tollerato. Cartelli di divieto di balneazione per gli animali, infatti, spuntano come funghi sulle poche spiagge libere.
Ma non sempre, fa sapere l'Aidaa (Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente), sono in regola. Almeno la metà, fa sapere il presidente dell'organizzazione, Lorenzo Croce, dei divieti che spuntano nei mesi estivi, seppur messi dalle amministrazioni dei comuni rivieraschi sono illegali.
Infatti per poter vietare l'ingresso ai bagnanti con Fido al seguito, spiega, occorre che i comuni emettano un'ordinanza che preveda il divieto motivato, l'estensione oraria di tale divieto e che la medesima ordinanza firmata dal sindaco, da un assessore delegato o dal comandante dei vigili urbani, e pubblicata sugli albi pretori dei singoli comuni. Se manca solo una di queste indicazioni, sottolinea Croce, l'ordinanza non è valida.
Ma non è tutto: infatti anche i cartelli che prevedono tale divieto devono recare sul retro il numero dell'ordinanza comunale di riferimento e la data di scadenza. Altrimenti, seppure in presenza di una ordinanza regolarmente firmata, il divieto è da considerarsi nullo. "Pertanto invitiamo tutte le famiglie - prosegue Croce - ed i proprietari di cani che decidono di portare Fido in spiaggia a verificare che esistano realmente le ordinanze e che i cartelli di divieto contengano le informazioni regolamentari. Altrimenti qualunque richiesta di allontanarsi dalla spiaggia con il proprio cane fatta anche dai vigili è illegale e ogni eventuale multa impugnabile davanti al giudice di pace e quindi contestabile senza essere preventivamente pagata. A fronte - continua - dell'illegalità diffusa da parte delle amministrazioni comunali, occorre che i cittadini imparino a difendersi e a far valere i propri diritti fino in fondo. Se si trovano situazioni del genere chiediamo che ci vengano segnalate al servizio online segnalazionereati@libero.it di Aidaa, meglio se con foto allegata in modo che anche noi si intervenga contro questi che non esito definire come divieti-truffa".