La storia ha inizio intorno al 1975, quando Accettella nota che in Italia, in particolare nelle zone dell'Abruzzo, Marche, alto Lazio, Toscana e Umbria, esistevano cani dal mantello nero, di media taglia, con tratti lupoidi, che lavoravano il bestiame, dotati di un' intelligenza vivacissima e con grosso equilibrio psicologico, le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Il Pastore Italiano si definisce un Lupoide/Molossoide, perché ha tratti Lupoidi, con il fisico e il carattere di un Molosso; d'altronde i Pastori non dividevano i Mastini Abruzzesi dai cani toccatori, che quindi accoppiandosi nel tempo hanno dato vita a questo ceppo iniziale.
Ne uscirà fuori un cocktail veramente eccezionale, perché sul piano psicologico, alla duttilità del ceppo base riesce ad unire la giusta diffidenza dell' Abruzzese. Si ottiene così un cane molto equilibrato, portato per qualsiasi tipo di addestramento, ma anche un guardiano tenace, che, fuori dal suo ambiente, è indifferente per sua natura a tutto ciò che lo circonda (cani, gatti, persone inoffensive).
Dopo accurate ricerche, l'addestratore riesce ad individuare alcuni soggetti interessanti e porta avanti una selezione che negli anni '90 verrà battezzata con il nome di "Cane da Pastore Italiano"; nel 1997 viene stilato il primo ed attuale standard di razza, riconosciuto dall'A.N.C.I. (Associazione Nazionale Cinofilia Italiana).
Nella sezione Fan Club / Documenti da scaricare, troverete il certificato A.N.C.I. di riconoscimento e Pedigrèe C.O.I. o C.I.P. tipo